L'Art Nouveau, noto in Italia anche come stile floreale, stile Liberty o arte nova, fu un movimento artistico e filosofico attivo nei decenni a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento e che influenzò le arti figurative, l'architettura e le arti applicate.
L'espressione «Art nouveau» fu utilizzata per la prima volta da Edmond Picard nel 1894 nella rivista belga L'Art moderne per qualificare la produzione artistica di Henry van de Velde. Tuttavia il nome era stato coniato dallo stesso Henry van de Velde insieme ai suoi connazionali Victor Horta, Paul Hankar e Gustave Serrurier-Bovy. L'Art Nouveau si configurò come stile ad ampio raggio, che abbracciava i più disparati campi: architettura, decorazione d'interni e urbana, gioielleria, mobilio e tessuti, utensili e oggettistica, illuminazione, arte funeraria.
Il movimento trae le sue origini dall'ideologia estetica anglosassone delle Arts and Crafts, che aveva posto l'accento sulla libera creazione dell'artigiano come unica alternativa alla meccanizzazione e alla produzione in serie di oggetti di dubbio valore estetico. L'Art Nouveau, rielaborando questi assunti, aprì la strada al moderno design e all'architettura moderna.
Un punto importante per la diffusione di quest'arte fu l'Esposizione svoltasi a Parigi nel 1900, nella quale il nuovo stile trionfò in ogni campo. Ma il movimento si diffuse anche attraverso altri canali: la pubblicazione di nuove riviste, come L'art pour tous, e l'istituzione di scuole e laboratori artigianali. Lo stile raggiunse probabilmente il suo apogeo durante l'Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna di Torino nel 1902, in cui furono esposti i progetti di designer provenienti dai maggiori paesi europei, tra cui gli oggetti e le stampe dei famosi magazzini londinesi di Arthur Lasenby Liberty. Il nuovo stile assunse nelle cittadine o nelle metropoli di provincia un carattere di ribellione, provocatorio e antiaccademico.
Una delle caratteristiche più importanti dello stile è l'ispirazione alla natura, di cui studia gli elementi strutturali, traducendoli in una linea dinamica e ondulata, con tratto «a frusta». Semplici figure sembravano prendere vita ed evolversi naturalmente in forme simili a piante o fiori.
Come movimento artistico l'Art Nouveau possiede alcune affinità con i pittori Preraffaelliti e Simbolisti, e alcune figure come Aubrey Beardsley, Alfons Mucha, Edward Burne-Jones, Gustav Klimt e Jan Toorop possono essere collocate in più di uno di questi stili. Diversamente dai pittori simbolisti, tuttavia, l'Art Nouveau possedeva un determinato stile visivo; e al contrario dei Preraffaelliti che prediligevano rivolgere lo sguardo al passato, l'Art Nouveau si formalizzava nell'adoperare nuovi materiali, superfici lavorate, e per l'astrazione al servizio del puro design.
J.E. Millais, Ofelia (1851-52).
Ofelia è un dipinto a olio su tela (76.2×111.8 cm) del pittore preraffaellita John Everett Millais, realizzato nel biennio 1851-1852 ed appartenente alla collezione della Tate Gallery di Londra.
Ofelia è un dipinto a olio su tela (76.2×111.8 cm) del pittore preraffaellita John Everett Millais, realizzato nel biennio 1851-1852 ed appartenente alla collezione della Tate Gallery di Londra.
A.Mucha, Job (1898)
Art Nouveau manifesto della donna, la pubblicità carte JOB sigarette.
Situato nella biblioteca del Congresso stame e fotografie divisione Washington.
Art Nouveau manifesto della donna, la pubblicità carte JOB sigarette.
Situato nella biblioteca del Congresso stame e fotografie divisione Washington.
A. Beardsley, The black Cape (1894).
Dipinto su tela, situato a Londra.
Dipinto su tela, situato a Londra.
Edward Burne-Jones, Pomona (1885)
Gustav Klimt, Ritratto di Adele Bloch Bauer I (1907)
Il Ritratto di Adele Bloch-Bauer è un dipinto a olio su tela (138 cm×138 cm) di Gustav Klimt realizzato nel 1907. Situato nella Neue Galerie, New York.
LA PUBBLICITA' CON L' ART NOUVEAU
Il manifesto, inteso proprio come carta affissa in un luogo pubblico, aveva originariamente lo scopo di divulgare le notizie nel più breve tempo possibile. Aveva trovato ampio uso nel corso della rivoluzione francese, e lo si poteva considerare una evoluzione della "scritta sui muri" sempre presente nella storia dell'umanità
Nel corso dell’Ottocento - con la produzione e crescita degli oggetti di consumo, conseguente alla diffusione della produzione industriale - il manifesto fu usato per finalità informative-commerciali. Alla fine del secolo XIX, il manifesto passa da ampie descrizioni testuali alle immagini, le quali assumono sempre più un ruolo determinante.
L'attuale uso del manifesto pubblicitario si fonda prevalentemente e quasi esclusivamente sulle immagini, riservando al testo un ruolo secondario utile a definire e comunicare in poche frasi, una singola frase, poche parole, una singola parola.
L'attuale uso del manifesto pubblicitario si fonda prevalentemente e quasi esclusivamente sulle immagini, riservando al testo un ruolo secondario utile a definire e comunicare in poche frasi, una singola frase, poche parole, una singola parola.
La fase innovativa del manifesto, avviene proprio nel periodo dell’Art Nouveau, dove l’arte grafica illustra con gusto il prodotto commerciale, creando un legame tra bellezza e vendita, tra arte e pubblicità, con i vantaggi e gli svantaggi del caso.
Cinzano poster (1910)
Coca Cola poster (1950)
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