cit. Salvador Dalì
Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech (Figueres, 11 maggio 1904 – Figueres, 23 gennaio 1989) è stato un pittore, scultore, scrittore e fotografo spagnolo celebre per le sue opere e immagini bizzarre e suggestive che segnarono l’arte surrealista.
A Madrid
frequentò l’Accademia di Belle Arti ma nel 1926 ne fu espulso per indegnità.
L’anno successivo si recò a Parigi dove venne a contatto con il vivace ambiente
intellettuale della capitale francese conoscendo altri artisti importanti come
Pablo Picasso, Juan Mirò, André Breton e Paul Eluard.
Subito Dalì
fece emergere la sua dirompente immaginazione e legò molto con l’idea surrealista
dando molta importanza al distacco dalla sua coscienza razionale nel esprimere sé
stesso nelle sue opere. La sua espressione artistica, infatti, portò subito
alla luce tutte le pulsioni e i desideri inconsci, dando loro l’immagine di
allucinazioni iperrealistiche.
Dalì inoltre fa risalire il suo amore per il lusso e per tutto ciò che è dorato ed eccessivo e non esiste limite o senso della misura nelle sue opere che, sfoggiando la sua sfrenata fantasia unita ad un virtuosismo tecnico notevole, fa di Dalì il più intenso ed eccessivo dei surrealisti al punto da irritare chi ha amato e sostenuto le sue opere, facendosi persino espellere (nel 1934) dal gruppo dallo stesso Breton.
Ciò tuttavia non scalfì minimamente la produzione artistica di Dalí, il quale, dopo essersi auto-professato unico vero artista surrealista esistente, intensificò notevolmente l’universo delle sue forme "surreali".
Dalì divenne anche famoso per il
suo modo di pensare paranoico definendo questa sensazione il motore della sua
espressione artistica.
Esso infatti definisce la paranoia
come una malattia mentale la cui sintomatologia più caratteristica consiste nelle delusioni sistematiche le quali prendere la forma di mania
di persecuzione o di grandezza o di ambizione
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