De Chirico
Figlio di un ingegnere ferroviario, visse dapprima ad Atene, dove studiò al locale politecnico, poi, nel 1905, si trasferì con la madre e col fratello Andrea (Alberto Savinio) a Monaco di Baviera; nel 1906 lavorava in quella accademia sotto Klinger.
L'arte di A. Böcklin, la filosofia di Nietzsche lo impressionarono
profondamente. Cominciò a dipingere quadri allegorici e nel 1910 compì un viaggio a Firenze. Dipinse allora l'Enigma dell'oracolo. (olio su tela, cm 46x61, collezione privata).

L'Enigma d'un pomeriggio
d'autunno (Firenze Olio su tela, cm 45 x 60. Collezione privata), le prime opere in cui si rivelano le possibilità
simboliche del sogno, in cui oggetti reali si trovano in relazioni innaturali e
insolite, calate entro un'atmosfera sospesa.
Dal 1911 al 1915 fu a Parigi, tornato in Italia è stato, con C. Carrà, l'iniziatore della pittura "metafisica", rivolta a creare suggestioni fantastiche con l'accostamento di oggetti disparati e specialmente di statue antiche in uno spazio costruito secondo le regole della prospettiva quattrocentesca, ma acceso da colori di timbro decisamente moderno, con associazioni stupefacenti non soltanto di sensi e di idee, ma anche di storia e di tempo.
È stato anche scenografo, ha
scritto un romanzo (Hebdomeros, 1930), ha scritto anche un romanzo autobiografico nel 1945.
Nel 2008, in occasione del trentennale della morte, la Galleria d'arte moderna di Roma ha dedicato all'artista un'ampia retrospettiva in cui si analizzano le radici della sua passione per la pittura antica.
Le Muse inquietanti”, 1916, Milano, Collezione Mattioli Ritratto premonitore di guillaime apollinaire
1914
olio su tela
Centre Georges Pompidou - Parigi
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